ai fornelli, storia & cultura

Gnocchi di melanzane con mazzancolle e pomodorini

La melanzana è una delle regine (a mio parere si contende il titolo con il peperone) dell’orto estivo. Versatilissima, può essere cucinata in ogni modo e sempre conserva sapore e carattere! 
Già ne avevo raccontato la storia qui: stavolta riporto le parole di Pellegrino Artusi che in “La Scienza in Cucina” ci spiega come a quel tempo ci fosse ancora un poco di diffidenza nei confronti di questi deliziosi globi violetti.
 «399. Petonciani.
Il petonciano o melanzana è un ortaggio da non disprezzarsi per la ragione che non è né ventoso, né indigesto. Si presta molto bene ai contorni ed anche mangiato solo, come piatto d’erbaggi, è tutt’altro che sgradevole, specialmente in quei paesi dove il suo gusto amarognolo non riesce troppo sensibile. Sono da preferirsi i petonciani piccoli e di mezzana grandezza, nel timore che i grossi non siano amari per troppa maturazione. Petonciani e finocchi, quarant’anni or sono, si vedevano appena sul mercato di Firenze; vi erano tenuti a vile come cibo da ebrei, i quali dimostrerebbero in questo, come in altre cose di maggior rilievo, che hanno sempre avuto buon naso più de’ cristiani. I petonciani fritti possono servire di contorno a un piatto di pesce fritto; fatti in umido, al lesso; in gratella, alla bistecca, alle braciole di vitella di latte o a un arrosto qualunque.»
Qualche perplessità mi deriva dall’utilizzo del termine “ventoso”…forse Artusi voleva dire che le melanzane non provocano aerofagia…? O_o’
Senza approfondire ulteriormente, io le apprezzo in tutti i modi esse vengano cucinate…dalla magra e malinconica melanzana grigliata, alla cicciona e sorridente parmigiana (occhio che nei prossimi giorni arriva la versione campana di questo superbo piatto!), e dunque sono capitolata anche davanti alla proposta di Paola, ormai mia paladina dei piatti veloci, tanto che dovrebbe diventare un hashtag: #nastrodirasorecipe. Avevo questa ricetta in serbo da tanto e finalmente l’ho provata. 
Per ottenere un sapore più intenso ho lasciato l’impasto molto morbido e l’ho tuffato nella pentola di acqua bollente a cucchiaiate. Son venuti fuori degli gnocchi dalla forma irregolare ma una volta cotti, perfettamente sodi, dal gusto marcato di melanzana, perfetti, a mio gusto, con i crostacei e pomodorini freschi.
La ricetta: Gnocchi di melanzane con mazzancolle e pomodorini
2 melanzane medio-grandi
farina 
sale
basilico
1 uovo
6-8 mazzancolle 
una manciata di pomodorini
1 spicchio d’aglio
Ho lavato e bucato le melanzane con la forchetta. Poi le ho messe a cuocere in forno, finchè non erano morbide e sgonfie. Io ho ottenuto circa 200 g di polpa strizzata (forse però non l’ho strizzata abbastanza, perchè l’impasto è rimasto comunque molto morbido)
Ho aggiunto gradulamente farina, fino ad arrivare al peso della polpa delle melanzane. Ho mescolato a questo composto un uovo (piccolo) con un pizzico di sale e tre foglie di basilico tritate finemente.
Ho messo l’acqua a bollire e nel frattempo ho preparato il condimento: ho fatto dorare lo spicchio d’aglio in tre cucchiai d’olio, ho aggiunto le mazzancolle e i pomodorini tagliati in quarti.
Quando l’acqua bolliva, l’ho salata e vi ho tuffato dentro l’impasto di melanzane, prevelandone piccole quantità con un cucchiaino. Ho girato bene per non farli attaccare al fondo e li ho scolati dueminuti dopo che erano venuti a galla.
Li ho fatti girare in padella con il sughetto per un minuto ed impiattato.
 
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