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#feelingoodmonferrato – diario di bordo – giorno 2

sabato 7 giugno 2014

La giornata di sabato per #feelingoodmonferrato è quella dedicata all’outdoor. Ci aspettano attività all’aria aperta.
La prima si svolge all’Agriturismo Podere La Rossa, situato su un crocevia di strade tra i territori di Morsasco, Cremolino, Trisobbio e Prasco.

Il territorio è tra l’acquese e l’ovadese, tra terre da vino, castelli e boschi. Qui siamo chiamati ad immergerci nella natura circostante l’Agriturismo e, con poche indicazioni preliminari, metterci alla prova. “Vedo-tocco-annuso” è la parola d’ordine.

“Vedo” comporta il tentativo di riconoscimento delle sagome dei castelli circostanti, con l’aiuto dlla mappa, e delle tracce di animali.

Per quanto riguarda i castelli devo davvero dirvi cosa son riuscita a riconoscere nella foschia?
L’opinione che andava per la maggiore era che si trattasse dell’impronta di un cinghiale: si capisce che siamo cittadini?

 Per ciò che riguarda il “Tocco” me la sono cavata meglio:

Abbiamo imparato a riconoscere il Dolcetto dal colore delle sue venature e dalla grana della sua foglia e a distinguerlo dal Barbera

Ecco la quercia:

e l’acacia:

Con il vino è stato per me più semplice completare l’esperienza “Annuso”:

Il profumo di confettura di prugna l’ho sentito, i tannini è impossibile non sentirli, il grado alcoolico lo sentiremo anche dopo
In contemplazione degli archetti/glicerine della struttura del Dolcetto
Il Dolcetto si fa in vigna mentre il Barbera si fa in cantina: è dotato di un’acidità più spiccata che consente di abbinarlo alla carne
A questa esperienza segue un buonissimo pranzo e la premiazione per il lavoro svolto in mattinata.
A sorpresa vengo eletta vincitrice dell’esperienza, non perchè abbia azzeccato più degli altri, ma perchè ho svolto bene il mio compitino “vedendo-toccando e annusando” nel migliore dei modi.
Il premio è fantastico:
Il pomeriggio prosegue all’insegna dell’#outdoor ed io mi ero fatta un’idea troppo romantica della passeggiata in bicicletta sulle colline. Immaginate la mia faccia quando, arrivati a Novi Ligure, mi sono trovata davanti a questo: 
E immaginate il mio piazzamento… invece è Manuela a vincere la gara di potenza sulla bici a scatto fisso e la successiva corsa intorno al paese. Un po’ più difficoltosa il giro della piazza principale di Novi su mezzi prestati dal museo dei campionissimi, tra bimbi urlanti e frenetici.
Novi è deliziosa, come una piccola Genova, con i suoi palazzi dalle facciate dipinte ricchissimamente. Questa città ha dato i natali a Costante Girardengo e a Fausto Coppi e quindi ben si può comprendere quanto sia emotivamente legata al ciclismo.
Assolutamente da non perdere il Museo dei Campionissimi con biciclette antiche e moderne e tutta la storia della bicicletta dagli albori ai nostri giorni.
Siamo di nuovo in pulmino, via verso la Val Borbera, in un paesaggio di nuovo completamente differente da quelli già visti. Le alture si fanno un poco più aspre, siamo vicini alla Liguria, e in fondo alle vallate scorre il torrente Borbera.
E proprio in questo territorio nasce un formaggio speciale: da latte crudo vaccino e ovino, con, talvolta ma non sempre, una piccola percentuale di latte caprino, si produce il Montèbore. La leggenda narra che Leonardo Da Vinci, cerimoniere del banchetto per le nozze di Isabella d’Aragona, scelse questo tra i formaggi da portare in tavola. Si tratta di un formaggio antico, risalente almeno all’anno 1000, che si stava estinguendo e che dal 1999 è stato recuperato assieme alle tecniche per produrlo.
Al Caseificio ed Agriturismo Vallenostra di Mongiardino Ligure non producono solo il Montebore ma tanti altri formaggi a latte crudo e in più fanno adottare le proprie pecore, dando in cambio i loro prodotti.
Al ristorante Vallenostra abbandoniamo ogni pudore a tavola. Sebbene provati dai pasti precedenti non riuscivamo davvero ad essere morigeratiFormaggi incredibili accompagnati da una favolosa focaccia, piatti straordinari annaffiati da ottimo Timorasso.
Con questa cena straordinaria si conclude la giornata. L’ultima che ci aspetta è quella a tema food, in una zona ancora diversa per paesaggio ed offerta, il Monferrato casalese.

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