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Chagall in mostra a Palazzo Mazzetti Il pittore bielorusso in un percorso espositivo che si snoda su 150 opere

Fino al 3 febbraio 2019 Marc Chagall sarà in mostra ad Asti, a Palazzo Mazzetti con oltre 150 opere suddivise in 7 sezioni tematiche.

Palazzo Mazzetti

Già nel 1624 era documentato in Asti un palazzo di proprietà di Giulio Cesare Mazzetti, proprio nello stesso isolato di corso Alfieri. Lo sviluppo del palazzo deriva dall’accorpamento di edifici medievali e vede il suo coronamento per la fine del XVII secolo, con la creazione di nuove sale. I lavori proseguono fino alla metà del ‘700 anche con l’intervento di Benedetto Alfieri.
Il museo viene invece riallestito dopo gli ultimi lavori di restauro avvenuti tra il 2001 e il 2011.

Fino al 3 febbraio 2019 Palazzo Mazzetti fa da cornice a una suggestiva mostra dedicata a Chagall. Il pittore bielorusso è illustrato attraverso 150 opere organizzate in ordine tematico e cronologico, affrontando diversi aspetti della poetica dell’artista.

La poetica dell’artista

Per chi si approccia a questo artista è impossibile non venir colpiti dalla personalissima espressione stilistica che prende sicuramente ispirazione dalle avanguardie del primo novecento ma che si sviluppa in modo singolare, affondando le radici nelle esperienze di vita di Chagall stesso.

L’originale espressione poetica di Marc Chagall deriva dall’unione delle culture che sono intervenute nella sua formazione. Da un lato la cultura ebraica: il suo vero nome era Moishe Segal ed era nato in una famiglia bielorussa ebraica in cui si parlava yiddish; dall’altro la cultura russa, il dominio degli zar, le difficoltà degli anni dell’infanzia che però gli hanno regalato un ricco immaginario di figure fiabesche appartenenti alla tradizione popolare; infine la cultura occidentale. Chagall si trasferì infatti prima a San Pietroburgo, per frequentare l’Accademia, ancora immersa nella Russia imperiale, ma ricca di dialoghi con l’occidente. Poi prese la via dell’Europa, dopo il 1910 e si trasferì a Parigi dove ebbe modo di confrontarsi con Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay (il meno cubista dei cubisti) e Fernand Léger. I colori diventano sempre più brillanti, un modo per comunicare un insopprimibile ottimismo.

Dunque nei suoi dipinti troviamo cubismo, fauvismo, orfismo, ma intrisi di poesia e meraviglia.

Chagall in mostra

Il percorso espositivo a cura di Dolores Dúran Úcar segue da un lato un ordine cronologico, e dall’altro affronta le tematiche importanti nell’espressione dell’artista: “Sogni, favole e religione”, “La via della poesia” e “Guerra ed esodo”.

Sogni, favole e religione

In questa sezione è esposto il Marc Chagall di ritorno a Parigi negli anni ’20, dopo l’esperienza rivoluzionaria in Russia, l’esilio forzato negli Stati Uniti e il rientro in Francia negli anni ’50. Le tele vibrano di colore e di storie vissute o immaginate. Degli stessi anni è la serie de “Sept Péchés” ispirata alla religione.

La via della Poesia

In questa sezione si focalizza la produzione di Marc Chagall dopo gli anni ’50: la permanenza in Provenza assieme alla nuova assistente e compagna, la nuova luce del Sud della Francia, assieme ai temi classici del Circo, della Religione e dei Sogni.

Guerra ed Esodo

La mostra si conclude con una sezione dedicata ai momenti più drammatici della poetica dell’artista.

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Palazzo Mazzetti è aperto dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 19,00.
Biglietto “intero” per la mostra “Chagall. Colore e magia”: 13,00€

Per informazioni e altre soluzioni biglietti: AstiChagall e Palazzo Mazzetti.

E se vi trovate ad Asti, perché non organizzare una degustazione al Ristorante Cambiocavallo? 😉

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