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Fartons, la colazione di Valencia Horchata y fartons, tipicità valenciana a tutta leggerezza

Nella regione di Valencia, in Spagna, fare colazione con horchata y fartons è una tradizione e un rito: in realtà questo dolce lievitato è di una leggerezza tale che è delizioso bagnato anche in altre bevande ed è facilissimo da fare in casa.

Un po’ di storia

La leggenda vuole che quando il Re Jaime I entrò in Valencia, dopo averla conquistata, si fece portare da una giovane qualcosa per dissetarsi. Allora chiese cosa fosse quella bevanda deliziosa; la ragazza rispose «latte di chufa» e Jaime replicò: «No, aço es or, chata!» che significa “questo è oro, bella”.

Da quel “or, chata” parrebbe derivare il nome “horchata”.
Si tratta di un latte vegetale estratto da un piccolo tubero, da noi conosciuto come cypero, che ha la forma approssimativa di una nocciola e infatti è detto juncia avellanada. Pare fosse nota fin nell’Antico Egitto e talvolta è definita “bevanda dei faraoni”.

Pare che le prime tracce della produzione risalgano al VIII secolo, durante la dominazione araba di Valencia, dove il suolo sabbioso e il clima caldo e soleggiato erano ideali per la coltivazione della chufa.

Al giorno d’oggi ha molto successo per le sue proprietà da super-food: contiene innanzi tutto molti minerali e vitamine (fosforo, calcio, magnesio, ferro e vitamine soprattutto C e E; oltre a questo ha degli enzimi che favoriscono la digestione ed è povera di sodio. Infine è un latte vegetale perfetto per gli intolleranti al lattosio e caseina.

Ma i fartons allora? Si dice che i fornai di Alboraya, lì vicino, abbiano pensato a un dolce leggero per accompagnarlo alla horchata a colazione. Nascono così i fartons, panini delicatamente dolci, a volte coperti di glassa (qualche volta solo di zucchero a velo) dall’impasto soffice e spugnoso. Sono adatti così ad assorbire l’horchata e sono della forma adatta a raggiungere il fondo del bicchiere alto dove di solito viene servita.

Dolci leggeri

I fartons come si conoscono oggi sono il frutto della ricerca della famiglia Polo negli anni ’60 del Novecento.

Il segreto della loro leggerezza è l’utilizzo di olio di girasole, al posto del burro o strutto di altri dolci spagnoli. Anche lo zucchero non è moltissimo, ragion per cui poi la glassa in superficie è gradita e super golosa.

Un parente prossimo e industriale dei fartons è invece a base di un impasto molto simile alla pasta sfoglia, dunque molto più calorico e saziante, diffuso dagli anni ’90, ma che non ha eclissato i fartons leggeri tradizionali.

Una volta la horhata era sempre prodotta con zucchero; ora esiste anche al naturale e quindi un dolcino da bagnarci, come i fartons, è super gradevole. D’altronde si prestano ad accompagnare anche altre bevande, anche calde.

Prima dell’ultima lievitazione i fartons vengono stesi sottili e poi arrotolati su se stessi come se fossero sigari: questo rende ancora di più l’alveolatura spugnosa e adatta ad assorbire le bevande.

Io li ho amati e vi consiglio di provarli: ecco la ricetta.

Fartons

farina tipo 1, 240 g
lievito di birra fresco, 15 g
zucchero, 40 g
olio di semi di girasole, 40 g
acqua, 40 g
uovo, 1 piccolo
sale fino, 4 g

In una ciotola mescolare acqua, sale e 1 cucchiaio di farina tolto dal totale e formare una pappetta.
Aggiungervi il lievito sbriciolato e mescolare.
Aggiungere poi l’olio e un altro cucchiaio di farina e amalgamare anche questa volta.
Aggiungere anche l’uovo e lo zucchero e infine impastare con la farina restante.

Lavorare per dieci minuti e poi formare una palla e mettere a lievitaere in una ciotola coperta.
Quando è ben raddoppiato di volume, sgonfiarlo e formare 8 palline da lasciar riposare coperte per un quarto d’ora.

Stendere ogni pallina in una sfoglia sottile, con un lato corto e uno lungo. Arrotolare su se stessi i fartons sul lato lungo e deporli su una teglia da forno, allungandoli delicatamente se occorre, fino alla lunghezza di 20-25 cm.
Far lievitare finché non sono ben sviluppati.
Scaldare il forno a 200°C, infornare e abbassare subito a 180°.

Far cuocere per 15 minuti circa o a seconda dell’intensità del forno.

La glassa si prepara con 40 g di zucchero a velo e qualche cucchiaino d’acqua: non deve essere troppo densa.

Se volete provare un altro dolce spagnolo che è una vera delizia, vi consiglio questo:

Ensaimadas de Maiorca

 

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