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Chia seeds citrus cake, la torta agli agrumi con i semi di chia Una gustosa ciambella, con tutto il gusto frizzante degli agrumi e i semini di chia scrocchiarelli

Che ne dite di una scrocchiarella “Chia seeds Citrus cake“!
 
Avete presente quella meraviglia di Poppy seeds lemon cake? La torta al limone che grazie ai semini di papavero scrocchiarella sotto i denti?
Ecco, io ho pensato di sostituire i semini di papavero con quelli di chia.

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Chia seeds citrus cake, la torta agli agrumi con i semi di chia Una gustosa ciambella, con tutto il gusto frizzante degli agrumi e i semini di chia scrocchiarelli" class="facebook-share"> Chia seeds citrus cake, la torta agli agrumi con i semi di chia Una gustosa ciambella, con tutto il gusto frizzante degli agrumi e i semini di chia scrocchiarelli" class="twitter-share"> Chia seeds citrus cake, la torta agli agrumi con i semi di chia Una gustosa ciambella, con tutto il gusto frizzante degli agrumi e i semini di chia scrocchiarelli" class="googleplus-share"> Chia seeds citrus cake, la torta agli agrumi con i semi di chia Una gustosa ciambella, con tutto il gusto frizzante degli agrumi e i semini di chia scrocchiarelli" data-image="https://www.ricettedicultura.com/wp-content/uploads/2015/03/chia-seeds-citrus-cake_1_rid.jpg" class="pinterest-share">
ai fornelli

Anch’io ho i miei limoni confit!!!

La leggenda narra che erano limoni i pomi d’oro che Ercole dovette rubare nel giardino delle Esperidi, nell’estremità più occidentale del mondo conosciuto. Ad esser onesti non li rubò proprio da solo perché convinse Atlante a farlo per lui…ad ogni modo le limonate cominciarono da allora.
La storia invece dice che il limone provenga da Oriente e che fu Alessandro Magno a scoprirlo e diffonderlo in Occidente.
I romani – con Apicio in testa – lo utilizzavano per combattere gli odori troppo intensi nella carne, ma era anche e soprattutto una pianta ornamentale ed indicava lo status del suo possessore.
Nel Medioevo il limone scomparve nel nulla fin dopo l’anno 1000. Ritornò di moda seguendo il percorso delle conquiste arabe in Europa, prima in Andalusia, poi in Sicilia, poi ancora nella costiera amalfitana, dove venne piantato a tappeto e divenne simbolo, tanto che tutto il sud Italia arrivò ad essere definito da Goethe “terra dove fioriscono i limoni”.
Non era solo una definizione letteraria. I giovanotti che provenivano da diversi luoghi d’Europa per scoprire le bellezze d’Italia grazie al Gran Tour, arrivavano a Sorrento e restavano incantati dai limoni grandi, profumati e rinfrescanti di quei luoghi ricchi di belle piante sempreverdi.
All’inizio dell’Ottocento venne anche scoperto che il limone curava lo scorbuto e venne incluso nelle razioni dei marinai della flotta britannica, rendendolo sempre più diffuso e alla portata di tutti.*

Che il limone sia retaggio della cultura araba, si vede proprio in questa preparazione, i limoni confit, diffusa con leggere varianti in tutto il Nord Africa e il Medioriente. In sostanza si tratta di limoni canditi, per essere meglio conservati, dove la canditura non è fatta con lo zucchero, ma con il sale, che è un ottimo conservante, e in alcuni casi con l’olio.
Trovare una ricetta univoca non è semplice; talvolta viene aggiunto il succo di limone alla preparazione, altre volte no…dalla mia esperienza posso dire che comunque i limoni ne tireranno fuori, quindi la prossima volta proverò senza aggiungerne; alcuni consigliano di aromatizzare i limoni direttamente nel vaso, con pepe, timo e altre erbe, altri suggeriscono di lasciarli al naturale per avere più libertà di utilizzo. L’unica cosa certa è il tenerli al buio, mentre il sale fa il suo compito e svuota la parte morbida dei limoni, rendendo la buccia tenera e gommosa, tale da poter essere utilizzata nella varie ricette.

*queste e altre informazioni sulla storia del limone, su M. Niola, Si fa presto a dire cotto, 2009, Il Mulino.

La ricetta: Limoni confit

4-5 limoni piccoli non trattati
500 g di sale grosso
succo di un limone
olio extra vergine d’oliva
un vaso di vetro a chiusura ermetica

Ho lavato bene i limoni e li ho liberati dalle due estremità appuntite.
Ho tagliato un limone longitudinalmente a metà senza dividerlo completamente in due, poi l’ho ruotato di un quarto di giro e l’ho di nuovo tagliato a metà senza arrivare al fondo.
Mi sono ritrovata con un limone aperto in quattro come un fiore. Ho deposto un cucchiaio di sale grosso al centro e ho richiuso gli spicchi, pressando bene. L’ho deposto nel vaso di vetro sterilizzato.
Ho ripetuto l’operazione con tutti i limoni, colmando poi gli spazi vuoti del vaso con altro sale grosso. Infine ho aggiunto il succo di un limone, ho pressato ancora tutto, in modo che i limoni fossero ben schiacciati e ho chiuso il barattolo.
I limoni confit vanno conservati per almeno 3 settimane in luogo fresco e buio, .
Passato questo tempo ho aperto il barattolo, ho aggiunto olio extravergine d’oliva e ho tenuto in frigo per una settimana ancora prima di iniziare a consumare, ma più restano a macerare più diventano canditi.
Al momento dell’utilizzo bisogna liberare i limoni di tutta la parte polposa ancora rimasta, e prenderne la buccia che sarà quella più aromatica e la meno salata. Il sale fa sì che le note più agri del limone si annullino, e rimanga solo il sapore – e il profumo – del frutto.
Un limone è sufficiente per aromatizzare una piatto per 6 persone.


ai fornelli

I biscottini al super limone e l’Oolong che viene da Taiwan

Il tea time di questa settimana è dedicato al tè Coccole che si presenta alla vista in modo più particolare di tutti. Infatti di tratta di tè essiccato a foglia intera. Aprendo il sacchettino sembra di trovare minuscoli boccioli; in realtà si tratta di foglie di tè arrotolate su se stesse fino a formare palline, che nell’acqua calda si inzuppano e si aprono e ritrovano la forma originaria. 
Il tè di questo tipo, detto oolong o wulong, è prodotto in Cina e a Taiwan, ed è un semi ossidato. Le foglie di tè vengono raccolte e subito fatte appassire al sole, mentre vengono agitate in grandi cesti fino a che i bordi non si frantumano, poi vengono arrotolate e finiscono di asciugare. Il termine oolong significa drago nero, ma questo tè è conosciuto anche come tè blu.
Il tè oolong di Coccole proviene da Taiwan; in
particolare viene raccolto sulle alture Dong Ding, il posto
più rinomato di Taiwan per la coltivazione del tè oolong.  
Secondo la normativa di Taiwan il processo di ossidazione è un po’ più lungo dei tè oolong cinesi e, naturalmente, a seconda di quanto dura questa ossidazione, il gusto del tè può mutare radicalmente, ma è comunque ben lontano dal gusto del tè nero. Allo stesso modo questo tè si avvicina ai tè verdi come proprietà. Vi ricordate tutte le caratteristiche benefiche del tè verde? Ecco, anche il tè blu gode di tutte quelle proprietà antiossidanti e anticolesterolo, aiuta a perdere peso e pulisce l’intestino, ma con un gusto più dolce e gentile del tè verde, che risulta invece più erbaceo!Infatti l’altra particolarità del tè oolong è la sua dolcezza. Lascia in bocca un sapore che ricorda la pesca, che diviene ancora più marcato se il tè viene leggermente dolcificato.

I biscottini di questo tea time li ho trovati su un pdf de Il Cavoletto di Bruxelles, preparati con succo e buccia di arancia. Ho pensato di farli al limone in primo luogo perché le ultime arance che si trovano in questa stagione sono troppo rosse e mature per i miei gusti, in secondo luogo perché adoro il limone!
Sono leggerissimi perché preparati con l’olio d’oliva e hanno una consistenza perfetta per il tè e la giusta frizzantezza data dal limone.


A questo punto, visto l’abbinamento con il tè oolong, sono curiosa di vedere cosa succede se rifaccio questi biscottini  sostituendo al succo di limone del succo di pesca, o meglio ancora della polpa di pesca frullata, ma dovrò aspettare l’estate per provare… Nel frattempo ci gustiamo questi al limone, sia al naturale, sia con un po’ di zucchero semolato sopra. Semplicissimi e deliziosi.

La ricetta: Biscottini al superlimone (circa 30-35)

60 g di succo di limone (1 limone e ½ biologici e succosi)
40 g di olio d’oliva
60 g di zucchero a velo
1 tuorlo
1 cucchiaino di lievito per dolci
farina (circa 200g)

per rifinire: latte e zucchero semolato

Ho grattugiato la buccia di ½ limone, poi ho spremuto il succo di un limone e mezzo.
Ho mescolato il succo con l’olio, il tuorlo, la buccia di limone, lo zucchero a velo e il lievito.
Poi ho aggiunto la farina, circa 150 prima e poi man mano fino ad ottenere un impasto lavorabile, come una pasta frolla. Ho formato una palla e l’ho avvolta con pellicola e l’ho lasciata riposare in frigo per mezz’ora.
Ho steso la pasta  a 3 mm di spessore e ho ritagliato i biscotti con la formina a stella.
Ho cotto i biscotti in forno caldo a 170° per 12-13 minuti. Con la forma a stella bisogna far attenzione che non si brucino le punte.
Se i biscotti piacciono più dolci si possono spennellare con latte freddo e passare nello zucchero semolato.

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