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Tortelloni rosa (di Terry) alla mortadella

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Questo mese ho nuovamente partecipato a “Scambiamoci una ricetta”, il gioco della nostra community Bloggalline, che consiste nel cercare nel blog abbinato una ricetta da riprodurre, anche nel nostro stile.

Il blog abbinato al mio era I Pasticci di Terry, ricchissimo di quelle cose che piace fare anche a me: lievitati e pasta fresca. Ma visto che lei usa tantissimo il lievito madre ed io non faccio che ucciderne…ho deciso che la pasta fresca era la mia strada, ed ho approfittato per fare finalmente la pasta rosa che era in programma da tempo.

I suoi sono dei bellissimi ravioli tondi, i miei hanno la forma di tortelloni giganti.tortelli_barbabietola_1 Read more

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“Agnolotti” ricotta e spinaci, il perfetto comfort food.

Chiedere a un goloso di raccontarti il suo comfort food preferito, può essere una pessima idea, perchè potresti trovarti con un elenco infinito di piatti diversi.
Chiederlo a una foodblogger è diverso! Nella cucina di una foodblogger, lo stesso piatto compare non più di una volta all’anno, anche quando è messo in programma, viene scalzato dall’ultima ricetta scoperta su un libro o sul blog di un’amica, o peggio ancora dal raro ingrediente che ha la stagionalità di soli cinque giorni all’anno! Le persone che quotidianamente si nutrono alla sua tavola già lo sanno e se ne sono fatti una ragione perchè, d’altronde, diciamolo, la foodblogger asseconda i gusti del suo blog, ma si prende anche cura dei palati degli assaggiatori…e quindi non è mai un sacrificio.

Ma…c’è un ma…un piatto – tavolta due – ma mai più di tre, che tornano con più frequenza…e che probabilmente non sono mai stati fotografati. Sono i piatti che preparava la mamma, non sono piatti d’alta cucina e spesso non ricalcano neppure una tradizione specifica, se non quella di casa. Non sono l’asso nella manica per gli ospiti che si vuole stupire, sono la coccola speciale per le persone di casa. E sono il comfort food speciale pure per se stessi!

Nel mio caso sono gli agnolotti. Li chiamo così, pur non avendo ripieno di carne, perchè a casa mia si sono sempre chiamati in questo modo. Sono giganti, come morbidi cuscini su cui posare il capo…la spiegazione è che mia nonna prima, e mia mamma poi, non avevano il tempo e la voglia di farli piccini: soprattutto mia nonna, sempre intenta a cucire, a vedere i minuscoli plin piemontesi, le sarebbe preso un infarto.
Avete presente quando ritrovate un oggetto, magari un giocattolo, che non vedevate da moltissimi anni: lo ricordavate gigante e lo ritrovate piccolino, non perchè abbiate mangiato i funghetti di Alice, ma perchè siete cresciute voi.
Ecco, una cosa non è cambiata: se mia mamma prepara questi “agnolotti”, sono ancora grandi come quando ero piccina…e ancora oggi li devo tagliare in 4 con la forchetta per poterli mangiare! Saranno cresciuti con me? 😀

Il ripieno è di ricotta e spinaci, a volte di sola ricotta, ma con gli spinaci è quello che mangiavo a cucchiaiate mentre mia mamma li preparava, da quando arrivavo appena al tavolo della cucina e sulla sedia mi ci sedevo in ginocchio, a quando l’aiutavo a girare la manovella della macchina per stendere la pasta.
Il sugo è di pomodoro…qualche volta è ragù di carne, ma quello che preferisco è quello di solo pomodoro al basilico, con le foglie spezzettate dentro, che tiravamo fuori dalle bottiglie, quando ancora facevamo la conserva in casa.

Tutti questi profumi e aromi li ho portati ora nella mia, di casa, e devo dire che, quando li preparo, gli agnolotti giganti (che ora sono diventati i miei) hanno ancora la stessa magia.

Per il contest promosso da Elisa de Il Fior Di Cappero
e Enrica di Coccola Time sul comfort food e ispirato a
Pippi Calzelunghe e alla sua cucina, sono davvero il primo piatto che mi è venuto in
mente.
Quando preparo questa pasta per il mio fidanzato, poi gli chiedo “ti piace?”-“ti piace?” con più insistenza delle altre volte, perchè facendogli assaggiare questi sapori lo porto in quella parte della mia vita in cui lui non era ancora accanto a me.
Mi è sembrato il più giocoso dei miei piatti, vicino alla figura di Pippi che io ricordo molto più nel telefilm che nel libro, con il suo faccino simpatico e i suoi capelli arancioni.

Eccolo, allora, il comfort food del mio cuore: e, credetemi, se vi passo la ricetta è perchè vi voglio proprio bene! 😀

La ricetta: Agnolotti giganti con ricotta e spinaci
-per la pasta:
200g di semola di grano duro
circa 100 g di acqua tiepida
un pizzico di sale
-per il ripieno:
250 g di spinaci freschi
200 g di ricotta ben scolata
1 tuorlo
40 g di pecorino grattugiato
sale
-per il sugo:
300 g di passata di pomodoro
1 spicchio d’aglio
olio evo
foglie di basilico
formaggio grattugiato (pecorino o parmigiano)

Lavare e cuocere gli spinaci senza acqua, coperti, con un pizzico di sale finchè non sono morbidi. Lasciarli raffreddare.
Intanto impastare insieme farina con il pizzico di sale e acqua, fino ad ottenere un panetto asciutto e liscio. Lavorare a mano la pasta per almeno dieci minuti. Coprirla con una ciotola sul piano di lavoro e lasciarla riposare mezz’ora.
Nel frattempo, tritare gli spinaci, aggiungervi la ricotta scolata, il pecorino e il tuorlo. Mescolare bene per ottenere un composto omogeneo e aggiustare di sale, se occorre.
Far dorare in due cucchiai d’olio lo spicchio d’aglio senza l’anima, aggiungere poi la passata e far cuocere, regolando di sale, fino ad ottenere la giusta consistenza (circa mezz’ora). Aggiungere un goccino d’acqua quando occorre, per prolungare la cottura, senza farlo inspessire eccessivamente.
Completare alla fine con qualche foglia di basilico.
Per la pasta, stendere la sfoglia con il mattarello o con la macchinetta in lunghe strisce. Deporre al centro della sfoglia delle palline di ripieno grosse come noci. Ripiegare una metà sull’altra per il lungo, schiacciando prima ai lati di ogni pallina di ripieno per far uscire tutta l’aria e poi salsando bene il bordo lungo. Ritagliare poi i ravioli con la rotellina dentata, uno ad uno; verranno un po’ storti e disuguali, ma è quello il bello.
Ripetere con ogni porzione di pasta.
Portare ad ebollizione una pentola d’acqua, salare e cuocervi i ravioli. Scolarli delicatamente in un piatto, perchè non si rompano e lascino andare un poco dell’acqua che hanno accumulato. Poi servirli nei piatti, intervallando con formaggio grattugiato e il sugo di pomodoro preparato in precedenza.
(E se ve ne avanzano, conditeli già e conservateli, il giorno dopo, riscaldati, saranno ancora buonissimi.)

Con questa ricetta partecipo al contest di Elisa ed Enrica “Benvenuti a Villa Villacolle”.

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Cannelloni di merluzzo con radicchio e pistacchi

Ogni tanto mi viene proprio voglia di una di quelle ricette “a colpo sicuro”; di quelle che si fanno ad occhio, che non serve mettersi a pesare.
I cannelloni al forno è una di queste. La pasta a volte la faccio io, di sola semola e acqua, oppure con la farina di grano tenero e le uova, bella gialla e liscia. A volte invece cuocio in pentola le lasagne già pronte ed essiccate…e poi faccio una gran fatica ad arrotolarle senza far uscire il ripieno, ma la sfida la vinco sempre io!
Dentro quasi sempre ricotta e spinaci, come la ricetta della mia infanzia. Questa volta ho preferito metterci del pesce, insieme a una ricottina feschissima e leggera e giusto un po’ di albume per renderli più consistenti e meno scioglievoli.
Per condirli e farli gratinare in forno, ho preparato una besciamella e del radicchio saltato in padella con aglio e olio. I pistacchi in superficie danno croccantezza e dolcezza. Enjoy!

La ricetta: Cannelloni di merluzzo, con gratinatura di radicchio e pistacchi
8-10 lasagne all’uovo secche
200 g di ricotta vaccina freschissima
2 filetti di merluzzo spinati
1 albume
1 spicchio d’aglio
1 cespo di radicchio tondo (medio piccolo)
100ml di vino bianco
1 noce di burro (circa 20 g)
1 cucchiaio colmo di farina
250 ml di latte tiepido
Parmigiano Reggiano
una manciata di pistacchi sminuzzati
olio extravergine d’oliva
sale

Lessare i filetti di merluzzo. Schiacciarli con una forchetta e condire con un filo d’olio. Aggiungere il merluzzo alla ricotta, con un paio di cucchiai di albume; mescolare con cura fino ad ottenere un composto omogeneo, regolare di sale; aggiungere una macinata di pepe.
Lessare le lasagne in acqua bollente salata e scolarle disponendole su un canovaccio pulito.
su ogni lasagna disporre una porzione di ripieno; arrotolare il cannellone su se stesso e tagliarlo in due metà. Disporre i cannelloni ricavati in una teglia foderata di carta forno sulla quale avrete versato un filo d’olio.
Preparare il radicchio: far rosolare in padella lo spicchio d’aglio ed aggiungervi il radicchio tagliato a striscioline; sfumare con il vino e far ammorbidire, regolando infine di sale.
Preparare la besciamella sciogliendo in un pentolino una noce di burro con un cucchiaio di farina; quando la farina comincia a brunire, versare poco latte, sempre mescolando per non formare grumi. Quando il composto è liscio aggiungere il latte restante e mescolare fino a che raggiunge la giusta consistenza. Versarci dentro il radicchio e disporre il tutto sui cannelloni. Completare cn un’abbondante grattugiata di Parmigiano Reggiano e i pistacchi sminuzzati grossolanamente.
Infornare a 190° per circa 25 minuti o fino a doratura.

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Gnocchi ripieni di scamorza affumicata e porro

Oggi una ricetta di transizione, prima di avviarci a grandi passi verso il Natale. Questa è una ricetta che riposa lì da un po’…in attesa che le foto siano aggiustate e in attesa di trovare il giorno giusto per pubblicare.
Oggi è il giorno giusto. Fuori è buio, non perchè sia presto, ma perchè il sole non sorge da un po’ di giorni, completamente schermato da una spessa coltre di nuvole. La luce è fredda, come lo era il giorno che ho scattato queste foto. Il clima è umido, è un soffice boccone di patate che nasconde dentro di sé la sorpresa di formaggio e porri saltati, è proprio quello che ci vuole. 
Le foto non sono al top, ma a me fanno venire fame.
Arrivano, semplicissimi e golosi, i miei gnocchi ripieni!

La ricetta: Gnocchi ripieni di scamorza affumicata e porro
per gli gnocchi:
circa 300 g patate lessate, sbucciate tiepide e schiacciate (per me patate di montagna, viola ma non troppo)
circa 100 g di farina
tuorlo d’uovo
fecola di patate

per il ripieno:
50 g di scamorza affumicata
2 porri (solo la parte bianca tenero)
olio extravergine d’oliva
sale, pepe

per il condimento:
burro di montagna
timo

Preparare il ripieno, tritando finemente il porro e rosolandolo in una padella con due cucchiai d’olio, finché non diventa morbido. Quando occorre, sfumare con un goccino d’acqua e regolare poi di sale e pepe.
Tagliare la scamorza a cubettini di 1,5cm e lasciare fuori frigo.
Preparare l’impasto degli gnocchi,mescolando la purea di patate con la farina e un tuorlo d’uovo, sbattuto. Aggiungere il sale ed impastare, aiutandosi con un poco di fecola di patate se l’impasto risultasse troppo appiccicoso. 
Ricavare delle porzioni d’impasto della grandezza di una grossa noce. schiacciarla nel palmo della mano e ricavare una fossetta dove si metterà un poco di porri tritati e un cubetto di scamorza. Richiudere l’impasto sul ripieno, sigillando bene.
Formare tutti gli gnocchi e intanto portare ad ebollizione una pentola d’acqua. Quando l’acqua bolle, salarla e lessarvi gli gnocchi finché non vengono a galla. 
Intanto sciogliere il burro in una padella capiente, e insaporirlo con foglioline di timo. Scolare gli gnocchi, passarli nel burro al timo e servire.
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Mezzelune ai funghi e ricotta con sugo di champignons e pomodorini

La ricetta perfetta per questi giorni: i primi funghi, gli ultimi pomodorini, un connubio di sapori perfetto.
Potrei pubblicare meravigliose ricette con porcini, se ne avessi sottomano… ma non ne ho, quindi accontentatevi di questi ravioli. Perchè talvolta c’è bisogno di cose semplici.

La ricetta: Mezzelune ai funghi e ricotta con sugo di champignons e pomodorini
(per 2 persone)

150 g di farina di semola di grano duro
acqua tiepida
sale

150 g di ricotta di bufala
200 g di funghi champignons
1 manciata di funghi misti secchi ammollati qualche ora in acqua calda
1 spicchio d’aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
una decina di pomodorini datterino

Per la sfoglia.
Impastare insieme la farina e l’acqua con un pizzico di sale, fino a formare un impasto lavorabile e liscio, ma sodo. Lasciar riposare per una mezz’ora.

Per il ripieno.
Tenere da parte alcuni champignons per il sughetto. Lavare e tagliare a pezzetti gli altri. In una padella mettere due cucchiai d’olio e rosolarvi l’aglio leggermente schiacciato sul tagliere. Nel frattempo tagliare a pezzetti anche i funghi secchi ammollati. Quando l’aglio ha dato sapore all’olio, toglierlo e aggiungere i funghi; farli insaporire e ammorbidire, sfumando con il vino bianco. Regolare di sale e pepe e portare a cottura. Quando i funghi sono pronti, frullarli assieme alla ricotta ben scolata (o passare tutto insieme al passaverdura).

Per i ravioli.
Stendere la sfoglia molto sottile e ricavarne tanto cerchi con un bicchiere o un coppapasta del diametro di 8 cm. Mettere una pallina di ripieno su ogni cerchio e richiudere a mezzaluna, schiacciando bene i bordi.

Per il sugo.
Mentre si porta l’acqua a bollore, preparare il condimento rosolando in olio il secondo spicchio d’aglio. aggiungere gli champignons rimasti, puliti e tagliati molto sottile e seguirli nella cottura in modo da non dover aggiungere acqua e farli diventare asciutti e ben rosolati. Quando si gettano i ravioli nell’acqua bollente, aggiungere agli champignons anche i pomodorini tagliati in quarti. Regolare di sale e aggiungere le foglioline di maggiorana.
Scolare i ravioli dopo un paio di minuti che sono affiorati in pentola e metterli direttamente in padella con il sughetto, saltandoli per un paio di minuti.

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Triangolotti di farina di farro con radicchio e gorgonzola

Quest’oggi non ci perdiamo in chiacchiere ed andiamo dritti alla ricetta.
Una sfoglia consistente e rustica a base di farina di farro racchiude un ripieno di gorgonzola e radicchio, reso omogeneo dalla ricotta. A completare il piatto, burro fuso, aromatizzato all’aglio, con una cascata di noci sbriciolate.

La ricetta: Triangolotti di farina di farro con radicchio e gorgonzola
per la sfoglia:
150 g di farina di farro
75 g di semola di grano duro Senatore Cappelli
per il ripieno:
1/2 cespo di radicchio tondo (da cotto ne ho prelevato 80 g)
100 g di gorgonzola
50 g di ricotta
1 tuorlo
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio d’olio
sale
per il condimento:
1 noce di burro a persona
2 noci a persona
1 spicchio d’aglio a persona
Preparare l’impasto per la sfoglia, miscelando le due farine con un pizzico di sale un poco d’acqua tiepida. Lavorare bene l’impasto finchè non è sodo ma perfettamente liscio. Coprire con una ciotola e far riposare una mezz’ora.
Pulire e tagliare finemente il radicchio. Farlo saltare in padella per pochi minuti con l’olio, l’aglio e un pizzico di sale. Quando è tiepido unirlo al gorgonzola e alla ricotta scolata e formare un impasto omogeneo e asciutto. Assaggiare ed eventualmente regolare di sale (se il gorgonzola è quello piccante, non serve). Aggiungere il tuorlo e mescolare bene.
Stendere la sfoglia sottilissima, con il mattarello o fino allo spessore minimo con la macchinetta.
Ritagliare tanti cerchi del diametro di 6 cm e deporre al centro di ognuno una pallina di ripieno della grandezza di un’oliva.
Inumidire man mano qualche cerchio sul bordo. Per formare i triangolotti sollevare tre lembi dalla circonferenza e portarli verso il centro, poi unire tutti i bordi. (è più facile a vedersi che a spiegarlo!)

Portare a bollore l’acqua per la cottura della pasta.
Per il condimento, sminuzzare le noci al coltello. Far sciogliere il burro in padella con due spicchi d’aglio. Quando il burro spumeggia, togliere l’aglio ed aggiungere le noci. Spegnere il fuoco.
Cuocere i triangolotti al dente sono pronti, scolarli con una schiumarola e passarli in padella nel burro fuso prima preparato.

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Fagottini di platessa al profumo di erbe fini per #MangiareMatera

I prodotti di #MangiareMatera e VeroLucano non fanno che ispirarmi ricette molto semplici, dove gli ingredienti sono pochi e dal gusto equilibrato. Dopo l’Acquasala (o acquasale) lucana, ecco che arriva questa pasta ripiena, dove la sfoglia è a base di semola di grano duro della varietà pregiata Senatore Cappelli.
Il ripieno è delicato, composto di platessa e patate schiacciate, semplicemente condite con olio extravergine, sale ed erba cipollina sminuzzata.
Il condimento, volto ad esaltare il ripieno, è burro fuso, insaporito con erbette fini, ancora erba cipollina, maggiorana e timo, e aglio in polvere. La delicatezza della salsa e del ripieno permette di gustare pienamente il sapore intenso della sfoglia di granoduro.

Anche con questa ricetta partecipo al contest MangiareMatera con Teresa de Masi di Scatti Golosi!

La ricetta: Fagottini di platessa e patate al profumo di erbe fini

Ingredienti (per 2 persone)
per la sfoglia:
150 g di semola di grano duro Senatore Cappelli
acqua tiepida
1 pizzico di sale

per il ripieno:
circa 200 g di patate (pesate crude e con buccia)
2 filetti di platessa
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
sale
olio extravergine d’oliva

per condire:
burro di alta qualità
erbette aromatiche miste: timo, maggiorana, erba cipollina
aglio in polvere

Preparazione:
Ho messo a lessare le patate sbucciate e i filetti di sogliola, poi ho schiacciato le patate e sminuzzato il pesce. Ho mescolato il tutto, regolando di sale ed aggiungendo l’erba cipollina e un filo d’olio.
Ho preparato la pasta, aggiungendo alla farina un pizzico di sale e acqua tiepida fino a formare un impasto morbido ma asciutto. L’ho lasciato riposare per mezz’ora coperto da una ciotola.
Ho steso la pasta ed ho creato tanti piccoli quadrati con il lato da 6 cm e su ognuno ho posto una pallina di ripieno. Per creare i fagottini è sufficiente unire tutte le punte del quadrato proprio al centro e poi sigillare i quattro lati.

Ho sciolto in padella il burro con le erbette, poi l’ho lasciato riposare ed insaporire mentre l’acqua per i fagottini prendava il bollore. Ho lessato i fagottini e poi li ho spadellati nel burro fuso e servito subito.

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Mezzelune ripiene di porro e patate al sugo di vongoline

Passa il tempo delle zuppe e arriva quello della pasta. Non che ci siano distinzioni così nette, ben inteso, ma in questa stagione che ci fa già assaporare un clima più mite e giornate che sembrano più lunghe – ma ahimè hanno sempre lo stesso numero di ore e di cose da fare che non riesco a fare per mancanza di tempo – viene voglia di cenare con una pasta insolita, ancora ricca come una pasta invernale, ma con un tocco di sapore di mare.
Così è nato questo abbinamento, con una pasta ripiena che è davvero facile da realizzare e un sugo che richiede davvero pochi minuti. Buonissima!!
La ricetta: Mezzelune ripiene di porro e patate al sugo di vongoline
Per la pasta:
150 farina
acqua q.b.
sale
Per il ripieno:
2 porri (la parte bianca)
1 patata media
maggiorana
timo
lauro
olio
sale
vino bianco
Per il condimento:
130 g (un barattolino) di vongole nella loro acqua (ci riproverò con le vongole fresche che stavolta non avevo a disposizione)
brodo vegetale
1 cucchiaino colmo di farina
olio 
sale
1 spicchio d’aglio
Ho fatto lessare la patata, sbucciandola prima. Poi l’ho schiacciata con una forchetta.
In una padella larga ho messo un filo d’olio e i porri tagliati a rondelle sottili, facendo loro raggiungere la rosolatura. Ho sfumato con il vino bianco e aggiunto gli aromi, lasciando poi ammorbidire sul fuoco per 7-10 minuti.
Ho mescolato i porri alla patata schiacciata, regolato di sale e lasciato intiepidire.
Ho preparato la pasta versando nella farina a fontana un pizzico di sale e acqua sufficiente a formare un impasto morbido ma consistente. Ho impastato per 5 minuti e poi fatto riposare, avvolgendo l’impasto in un panno.
Passata un’oretta ho steso l’impasto in una sfoglia sottile e ho ricavato con un coppapasta circa 24 cerchi. Al centro di ciascuno ho messo un cucchiaino colmo di ripieno e ho chiuso a mezzaluna schiacciando bene i bordi.
Ho preparato una padella con olio e un grosso spicchio d’aglio. L’ho fatto soffriggere per qualche minuto, poi ho aggiunto le vongole e poco dopo due dita di vino. Successivamente ho aggiunto un po’ di brodo vegetale in modo da coprire le vongole e ho fatto proseguire la cottura.
In una tazzina ho mescolato un po’ di brodo con un cucchiaino colmo di farina. Ho ricavato una pappettaliscia che ho tenuto da parte per qualche minuto.
Quando è giunto il momento di cuocere i ravioli, ho salato l’acqua bollente e ho versato le mezzelune ad una ad una. Poi ho aggiunto la pappetta di brodo e farina prima messa da parte al brodino di cottura delle vongole. Ho mescolato bene e ho spento.
Dopo qualche minuto i ravioli erano cotti e tutti a galla. Li ho estratti con delicatezza e li ho messi nella padella larga del condimento. Ho fatto riscaldare il sugo per qualche istante e poi ho composto il piatto.

Se i porri vi piacciono provate questi ravioli perchè sono stra-buoni!!! 😀

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