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Canederli: la tradizione sbarca sulla tavola del Natale Gli gnocchi di pane tipici dei paesi di lingua tedesca

Vi presento i canederli, creature mitologiche metà gnocco e metà polpetta, che al primo assaggio vi conquisteranno in modo definitivo.

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Canederli: la tradizione sbarca sulla tavola del Natale Gli gnocchi di pane tipici dei paesi di lingua tedesca" class="facebook-share"> Canederli: la tradizione sbarca sulla tavola del Natale Gli gnocchi di pane tipici dei paesi di lingua tedesca" class="twitter-share"> Canederli: la tradizione sbarca sulla tavola del Natale Gli gnocchi di pane tipici dei paesi di lingua tedesca" class="googleplus-share"> Canederli: la tradizione sbarca sulla tavola del Natale Gli gnocchi di pane tipici dei paesi di lingua tedesca" data-image="https://www.ricettedicultura.com/wp-content/uploads/2013/12/canederli_3_w-1.jpg" class="pinterest-share">
ai fornelli

Gnocchi di zucca con funghi orecchione e scaglie di Wensleydale Blue

Tra le varie ricette con la zucca, protagonista acclamata della mia tavola di ottobre e novembre, spiccano questi gnocchi, impastati con pochissima farina, in modo da non coprire il gusto dell’ortaggio e da non produrre uno gnocco troppo duro. Per cuocerli mi sono aiutata con due cucchiai e li ho formati gettandoli direttamente nell’acqua bollente con una sorta di precottura per un paio di minuti, poi li ho scolati con una schiumarola e deposti su un grande piatto piano, per poi finire la cottura in modo uniforme dopo averli sbollentati tutti.
Accanto ai funghi orecchione che, tagliati a listarelle sono perfetti da abbinare alla dolcezza della zucca, ho voluto mettere delle scaglie di Wensleydale Blue, un formaggio blu inglese pregiatissimo, e premiato in diverse manifestazioni, che ho avuto il piacere di assaggiare a Cheese2013.
La storia dice che il Wensleydale venne introdotto in Inghilterra da un gruppo di monaci-casari proveniente dalla zona del Roquefort in Francia. Ciò significa che i due formaggi potrebbero essere parenti, inizialmente prodotti entrambi con latte di pecora e poi di mucca a partire dal XIV secolo, per ciò che riguarda il Wensleydale. Il latte di pecora era ancora utilizzato in quanto favoriva la formazione delle particolari muffe blu; di contro la versione bianca era diffusa pochissimo, al contrario di ciò che avviene oggi.
La lavorazione di questo formaggio venne a tal punto acquisita dalle popolazioni locali che anche con lo scioglimento dei monasteri, durante la riforma anglicana, la produzione fu portata avanti.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la maggior parte del latte venne destinata alla produzione del tradizionale Cheddar, ma dopo la fine del conflitto si tornò a produrre il Wensleydale.
Attualmente la produzione di quello bianco è preponderante e il Wensleydale Blue è un prodotto di nicchia e per questa ragione pregiatissimo! George Orwell lo definì secondo solo allo Stilton tra i formaggi britannici, nel suo saggio “In Defence of English Cooking“.
Se vi è venuta la curiosità di assaggiarlo potete trovare la vendita online anche qui.
Non lasciatevi scoraggiare dal prezzo: è un formaggio premiato, paragonabile ai migliori formaggi italiani!

La ricetta: Gnocchi di zucca con funghi orecchione e Wensleydale Blue

(per 4 persone)
circa 500 g di polpa di zucca
150-200 g di farina 
1 uovo piccolo
200 g di funghi orecchione
50 g di Wensleydale Blue

Perchè la zucca sia ben asciutta occorre cuocerla in forno, a spicchi, finchè non è morbida. Una volta cotta, l’ho liberata dalla buccia, tritata e fatta asciugare in padella per qualche minuto con un filo d’olio.
Ho messo il tutto in una ciotola, ho fatto intiepidire ed ho aggiunto la farina e l’uovo. Può darsi che 150 g di farina sia sufficiente, altrimenti bisognerà aggiungerne un po’. L’impasto resterà comunque molto morbido.
Io preparo una pentola d’acqua, la porto ad ebollizione e regolo di sale, poi tuffo gli gnocchi, pochi per volta, formandoli con due cucchiai. Man mano che vengono a galla li scolo subito su un grande piatto piano.
Esaurito tutto l’impasto, verso di nuovo tutti gli gnocchi in pentola e faccio finire la cottura, prima di passarli in padella con il condimento.

Il sugo l’ho preparato in precedenza, rosolando un grosso spicchio d’aglio nell’olio, senza farlo scurire. Poi ho aggiunto i funghi, puliti e tagliati a lunghe listerelle sottili. Ho fatto insaporire ed ammorbidire, aggiungendo una spruzzata di vino e un poco d’acqua all’occorrenza. Infine ho regolato di sale.

Quando gli gnocchi sono cotti, passarli nella padella con i funghi; completare ogni piatto con le scaglie di Wensleydale Blue, tenuto in frigo fino all’ultimo.

ai fornelli

Mezzelune ripiene di porro e patate al sugo di vongoline

Passa il tempo delle zuppe e arriva quello della pasta. Non che ci siano distinzioni così nette, ben inteso, ma in questa stagione che ci fa già assaporare un clima più mite e giornate che sembrano più lunghe – ma ahimè hanno sempre lo stesso numero di ore e di cose da fare che non riesco a fare per mancanza di tempo – viene voglia di cenare con una pasta insolita, ancora ricca come una pasta invernale, ma con un tocco di sapore di mare.
Così è nato questo abbinamento, con una pasta ripiena che è davvero facile da realizzare e un sugo che richiede davvero pochi minuti. Buonissima!!
La ricetta: Mezzelune ripiene di porro e patate al sugo di vongoline
Per la pasta:
150 farina
acqua q.b.
sale
Per il ripieno:
2 porri (la parte bianca)
1 patata media
maggiorana
timo
lauro
olio
sale
vino bianco
Per il condimento:
130 g (un barattolino) di vongole nella loro acqua (ci riproverò con le vongole fresche che stavolta non avevo a disposizione)
brodo vegetale
1 cucchiaino colmo di farina
olio 
sale
1 spicchio d’aglio
Ho fatto lessare la patata, sbucciandola prima. Poi l’ho schiacciata con una forchetta.
In una padella larga ho messo un filo d’olio e i porri tagliati a rondelle sottili, facendo loro raggiungere la rosolatura. Ho sfumato con il vino bianco e aggiunto gli aromi, lasciando poi ammorbidire sul fuoco per 7-10 minuti.
Ho mescolato i porri alla patata schiacciata, regolato di sale e lasciato intiepidire.
Ho preparato la pasta versando nella farina a fontana un pizzico di sale e acqua sufficiente a formare un impasto morbido ma consistente. Ho impastato per 5 minuti e poi fatto riposare, avvolgendo l’impasto in un panno.
Passata un’oretta ho steso l’impasto in una sfoglia sottile e ho ricavato con un coppapasta circa 24 cerchi. Al centro di ciascuno ho messo un cucchiaino colmo di ripieno e ho chiuso a mezzaluna schiacciando bene i bordi.
Ho preparato una padella con olio e un grosso spicchio d’aglio. L’ho fatto soffriggere per qualche minuto, poi ho aggiunto le vongole e poco dopo due dita di vino. Successivamente ho aggiunto un po’ di brodo vegetale in modo da coprire le vongole e ho fatto proseguire la cottura.
In una tazzina ho mescolato un po’ di brodo con un cucchiaino colmo di farina. Ho ricavato una pappettaliscia che ho tenuto da parte per qualche minuto.
Quando è giunto il momento di cuocere i ravioli, ho salato l’acqua bollente e ho versato le mezzelune ad una ad una. Poi ho aggiunto la pappetta di brodo e farina prima messa da parte al brodino di cottura delle vongole. Ho mescolato bene e ho spento.
Dopo qualche minuto i ravioli erano cotti e tutti a galla. Li ho estratti con delicatezza e li ho messi nella padella larga del condimento. Ho fatto riscaldare il sugo per qualche istante e poi ho composto il piatto.

Se i porri vi piacciono provate questi ravioli perchè sono stra-buoni!!! 😀

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