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Abbiamo messo l’Estate nel barattolo!!!

Riassunto delle puntate precedenti:vi avevo annunciato della giornata “Metti l’Estate nel Barattolo” organizzata da Cucina Precaria e Tangram ed avevo preparato la mia confettura di pomodorini, perchè fosse di buon auspicio alla sfacchinata di domenica.
E poi cosa è successo…?

Sabato ho raccolto il materiale a casa, come dalle indicazioni fornite da Anna:

– barattoli rigorosamente di vetro, già usati, ma ben puliti, con tappi in ottimo stato e pronti per il nuovo utilizzo;
– grembiuli d’ordinanza e strofinacci puliti; 
– forbici, penna e giornali vecchi; 
– macchina fotografica;
– una bottiglia vuota da un litro e mezzo, per uno scopo misterioso e imprecisato e alla fine rimasta inutilizzata…
Poi ci siamo recati al supermercato per comprare i barattoloni per le pesche sciroppate, che dovevavano essere da 500 g o da 1 litro. Dopo dieci minuti davanti allo scaffale dei barattoli, oscillando indecisa tra i lunghi e i larghi ho optato per 2 lunghi e 2 larghi. Dopo esserci allontanati di 20 metri dallo scaffale, ho pensato che quelli larghi erano più belli per le mie foto e quindi sono tornata indietro per cambiarne due!
A casa dei futuri suoceri ci siamo procurati le bottiglie vuote di birra per la passata, di storico utilizzo in famiglia, la tappatrice per i tappi a corona e una grande cassetta per raccogliere tutto il nostro materiale.
Il mattino seguente, domenica 26, assonnati e confusi, ci siamo recati al luogo del misfatto, il Kitchen Club, dove abbiamo trovato i ragazzi di Tangram e altri aspiranti conservieri come noi!
Le ricette da preparare erano:
– conserva di pomodoro
– pesche sciroppate
– marmellata di peperoni
– giardiniera di verdure
Abbiamo scoperto che:
1. fare una spesa comunitaria è conveniente; avevamo verdura e frutta di ottima qualità e lo scarto è stato minimo;
la conserva di pomodoro
2. persone provenienti da luoghi e realtà diverse possono
lavorare insieme nel migliore dei modi per perseguire uno scopo comune,
soprattutto se si tratta di uno scopo goloso;
le pesche sciroppate
3. se si lavora tutti insieme, chiacchierando, ci si stanca di meno, anche se le ricette da realizzare erano ben quattro;

la marmellata di peperoni

4. le ricette e i modi per fare la salsa di pomodoro, le marmellate e le pesche sciroppate sono tanti e diversi e c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare;

la giardiniera
5. il mondo è popolato di Bloggers  di ogni tipo che si nascondono dietro le più diverse professioni;
6. il mondo è popolato di persone che amano lavorare con le proprie mani e poi gustarsi il frutto della fatica;
7. la focaccia di Silvia e il cous cous di Annalisa a metà giornata possono scaldare il cuore;
8. Anna di Cucina Precaria è la Regina del Molleux al cioccolato;
9. grazie ai nuovi amici, un compleanno – il mio – normale, può diventare speciale!!!

La giornata si è svolta secondo le migliori aspettative, l’organizzazione di Cucina Precaria e Tangram è stata davvero impeccabile: dal taglio delle verdure, a gruppi che si alternavano sulle diverse preparazioni, all’utilizzo dei fornelli, all’imbarattolatura dei prodotti, alle etichette su cui scrivere il contenuto ed infine l’equa spartizione dei vasetti.
Sicuramente, visto il successo della giornata, è un’esperienza da ripetere su altre preparazioni in cui mi piacerebbe portare anche le mie conoscenze!

AGGIORNAMENTO:

Qui trovate anche il racconto della giornata, dal punto di vista di Anna! 🙂
ai fornelli

Un piccolo dolce-poco-dolce per una serata estiva

Poche parole per questo dessert semplice, ma dal gusto molto particolare.
La ricetta: Frittelle di pesche con miele al rosmarino e gelato al pistacchio.
Ingredienti (per 2 persone):
1 pesca
100 g farina
100 ml di birra
1 albume
1 cucchiaio di zucchero
3 cucchiai di miele d’acacia
un rametto di rosmarino
1 cucchiaio d’aceto
1 cucchiaio d’acqua
Ho preparato prima la pastella per friggere le pesche, mischiando la farina con la birra e lasciandola riposare per circa un’oretta.
Nel frattempo ho sbucciato e affettato la pesca e fatto scaldare in un padellino il miele con il rametto di rosmarino. Quando il miele è caldo, aggiungere l’aceto e l’acqua, mescolando e far sobbollire per poco e infine spegnere. (se occorre riscaldare leggermente prima di servire, per rifluidificare il miele)
Passata l’ora di riposo della pastella, ho montato a neve ferma l’albume con un cucchiaio di zucchero e l’ho aggiunto alla miscela di farina e birra, mescolando dall’alto in basso.
Ho bagnato le fettine di pesca in un po’ di farina e poi nella pastella e le ho fritte in olio d’arachidi, finchè non erano ben gonfie e leggermente dorate.
Nel comporre il piatto ho messo le frittelle in fila, le ho irrorate di miele al rosmarino e completate con una pallina di gelato al pistacchio.
ai fornelli

Cheesecake alle pesche profumate al timo

Ieri mi è venuta voglia di cheesecake e volevo prepararlo con la cottura in forno.
Stando alle mie documentazioni, il cheesecake newyorchese tradizionale prevede proprio il passaggio in forno, ma molte delle ricette che si trovano in rete hanno molte uova, addirittura sei per uno stampo di 26 cm.
Tra quelle archiviate tra i miei appunti ho trovato una ricettina della quale sinceramente non so identificare la fonte. Sicuramente mi era piaciuta perchè non aveva un’eccessiva quantità di burro nella base e soltanto due uova nella crema. Tutto sommato sembrava un po’ più leggero di altri cheesecake.
La ricetta originale era aromatizzata al limone, io ho cambiato completamente e ci ho messo delle pesche all’interno e servito così, al naturale, ma credo che con una copertura di gelatina alla pesche avrebbe avuto un giusto completamento!!!
Le dosi vanno bene per uno stampo rotondo da 26 cm.
La preparazione è abbastanza rapida, sebbene “a fasi”; alla fine si mette il dolce in forno a temperatura moderata e si lascia lì per un bel po’…il mio è rimasto un’ora e mezza. 
L’accorgimento da tenere presente è che, per essere gustato al meglio, il dolce deve essere servito freddo di frigo, quindi è opportuno preparalo al mattino o il giorno prima.
La ricetta: Cheesecake alle pesche profumate di timo
Fase 1, la base:
40 g burro
115 g farina
1 tuorlo
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di acqua fredda
Ho messo nel mixer burro, farina e zucchero e mescolato.
Ho aggiunto il tuorlo con l’acqua fredda e ho dato un’altra mescolata.
Ho disposto il composto in una teglia foderata da un foglio di carta da forno bagnata e poi strizzata.
Ho pareggiato la superficie con un cucchiaio.
Ho messo in frigo per 10 minuti e poi, dopo aver bucherellato la superficie messo  in forno a 180° per 12 minuti.
Fase 2, le pesche:
4 pesche piccole
3 cucchiai di zucchero
1 dito di vino bianco secco
1 cucchiaino di timo essiccato
Ho sbucciato le pesche e le ho tagliate a pezzettini minuscoli.
Le ho messe sul fuoco in una casseruola con lo zucchero.
Dopo un po’ ho aggiunto il vino e il timo e lasciato cuocere per almeno 10 minuti.
Le mie pesche erano piuttosto dure, ma in cottura non si devono disfare.
Fase 3, la crema:
400 g di formaggio cremoso (tipo philadelphia)
100 g di zucchero
2 uova 
180 ml di panna da montare + 1 cucchiaio di zucchero
le pesche preparate in precedenza
Ho lavorato il formaggio con lo zucchero fino a farlo diventare una crema.
Ho aggiunto le uova, uno per volta, mescolando bene.
Ho aggiunto al composto anche le pesche, dopo averle lasciate un po’ intiepidire.
Ho montato la panna con il cucchiaio di zucchero e l’ho aggiunta al composto senza farla smontare.
Assemblaggio:
Ho riempito con questa crema lo stampo dove nel frattempo la base si era raffreddata.
Ho messo in forno caldo a 160° e lasciato rassodare. Dopo circa un’ora ho abbassato la temperatura a 150°, e coperto la teglia con un foglio di alluminio bucherellato, perchè il dolce non era cotto ma si stava scurendo in superficie.
La torta, una volta intiepidita, va messa in frigo e servita fredda.
Alla fine ho semplicemente spolverato di zucchero a velo ed era buona anche così.
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