Tag

miele

ai fornelli, dal mondo, dolci, lievitati, lievitati-dolci

Honigreingerl dall’Austria per colazione Soffici dolcetti lievitati al miele e cannella

Gli Honigreingerl sono letteralmente “rotolini al miele”: sofficissime brioches profumate di burro, farcite di zucchero, miele e tanta cannella e arrotolate strette strette fino a ottenere una forma accattivante con il suo contenuto goloso all’interno.

Read more

Honigreingerl dall’Austria per colazione Soffici dolcetti lievitati al miele e cannella" class="facebook-share"> Honigreingerl dall’Austria per colazione Soffici dolcetti lievitati al miele e cannella" class="twitter-share"> Honigreingerl dall’Austria per colazione Soffici dolcetti lievitati al miele e cannella" class="googleplus-share"> Honigreingerl dall’Austria per colazione Soffici dolcetti lievitati al miele e cannella" data-image="https://www.ricettedicultura.com/wp-content/uploads/2018/09/honigreingerl_3.jpg" class="pinterest-share">
ai fornelli, dolci, lievitati, lievitati-dolci

Kanelbullar, più buoni di quelli dell’Ikea I dolcetti svedesi alla cannella, perfetti per la pausa caffé

kanelbullar-svedesi

I kanelbullar sono soffici dolcetti di impasto lievitato che viene farcito con cannella e cardamomo e arrotolato su se stesso fino a formare delle matassine golosissime e sfogliate.

Read more

Kanelbullar, più buoni di quelli dell’Ikea I dolcetti svedesi alla cannella, perfetti per la pausa caffé" class="facebook-share"> Kanelbullar, più buoni di quelli dell’Ikea I dolcetti svedesi alla cannella, perfetti per la pausa caffé" class="twitter-share"> Kanelbullar, più buoni di quelli dell’Ikea I dolcetti svedesi alla cannella, perfetti per la pausa caffé" class="googleplus-share"> Kanelbullar, più buoni di quelli dell’Ikea I dolcetti svedesi alla cannella, perfetti per la pausa caffé" data-image="https://www.ricettedicultura.com/wp-content/uploads/2018/02/kanelbullar_1.jpg" class="pinterest-share">
ai fornelli, buffet salato, insalate e piatti freddi

Mozzarella di bufala con insalata di agrumi e finocchio Un goloso abbinamento per portare in tavola la mozzarella (o la burrata)

Ancora una ricetta a base di agrumi, questa volta arancia e pompelmo e limone nella salsina di condimento, per presentare la mozzarella di bufala con eleganza. Read more

Mozzarella di bufala con insalata di agrumi e finocchio Un goloso abbinamento per portare in tavola la mozzarella (o la burrata)" class="facebook-share"> Mozzarella di bufala con insalata di agrumi e finocchio Un goloso abbinamento per portare in tavola la mozzarella (o la burrata)" class="twitter-share"> Mozzarella di bufala con insalata di agrumi e finocchio Un goloso abbinamento per portare in tavola la mozzarella (o la burrata)" class="googleplus-share"> Mozzarella di bufala con insalata di agrumi e finocchio Un goloso abbinamento per portare in tavola la mozzarella (o la burrata)" data-image="https://www.ricettedicultura.com/wp-content/uploads/2018/01/bufala-con-insalata-di-arance-e-finocchi_2.jpg" class="pinterest-share">
ai fornelli, lievitati, lievitati-dolci, Natale, ricette tradizionali, storia & cultura

Bejgli ai semi di papavero dall’Ungheria

bejgli_slideshow_miniEcco, l’ho fatto di nuovo.

Il primo e ultimo Bejgli ungherese della mia vita risale al 10 dicembre 2012, qui sul blog, con un ripieno dolcissimo di noci, il diós bejgli. Ma era da allora che mi ripromettevo di provare questa versione, che mi sembra molto più caratteristica e affascinante, con la sua spirale nera e lucida come petrolio, il mákos bejgli con i semi di papavero. Read more

ai fornelli, buffet salato, contest, pane&co

#Polska – il contest culinario dedicato alla cucina polacca – colazione

polonia_1_slidepiccolo

Parte un nuovo contest che coinvolge dieci blogger italiani e dieci polacchi in una gara culinaria volta a promuovere la cucina polacca e il padiglione della Polonia a Expo Milano 2015.

Per quattro settimane consecutive pubblicheremo sui nostri blog le ricette ispirate dai prodotti tipici polacchi che abbiamo ricevuto.

La prima settimana è quella dedicata alle ricette della colazione.

polonia_1a Read more

ai fornelli, dolci, foodblogging, ricette originali, storia & cultura, torte

Torta al miele e mandorle e l’inizio della “storia del miele”

Parliamo di miele. E non è mica cosa semplice… L’inchiostro in materia è davvero un mare, perchè il miele ha una storia lunga quanto il mondo.

Per chi sa che viene prodotto dalle api ma non ricorda bene il procedimento (come la sottoscritta, fino a ieri!) ecco cosa accade: le api esploratrici succhiano il nettare dal fiore e quando si sono ben riempite il pancino (in realtà la sacca mellifera è posta prima dello stomaco) tornano all’alveare e lo passano ad altre api. Per ogni bottino di miele il passaggio viene fatto altre 100 volte, di stomachino in stomachino, arricchendosi di enzimi preziosi che trasformano il nettare in miele. A questo punto il miele liquido, contentente oltre il 70% di acqua, e deposto nella celletta, viene asciugato dalle api con il movimento delle ali, come una sorta di phon naturale, che consente di arrivare al 18% di presenza di acqua. A questo punto il miele, che grazie al suo contenuto zuccherino si può conservare per anni, viene sigillato dentro la celletta con la cera.
Le api da cui proviene il miele italiano sono in massima parte della specie mellifica ligustica che, oltre ad avere un buon carattere, produce anche un’elevata quantità di miele in eccesso, rispetto al fabbisogno di sostentamento dell’alveare. Per questa ragione il miele in più può essere prelavato dall’apicoltore e trasformato.

Tralasciando la parte puramente biologica, e correndo per un milione di anni indietro nel tempo, il miele, ben prima di tornare “di moda” per le sue tante proprietà salutistiche era l’unico ingrediente in grado di dolcificare i cibi, ben prima della scoperta dello zucchero, almeno in questa parte del mondo. 
Giusto per dare qualche parametro sullo zucchero: esso era già conosciuto in Polinesia dal XIII secolo a.C., e dal VI secolo a.C, diffuso anche nella Persia di Re Dario. La diffusione, invece, la si deve agli arabi, sempre grandi commercianti dall’Oriente all’Occidente, che lo conoscevano già dal VI secolo a.C. e incominciarono a farlo viaggiare, insieme alla canna da zucchero, dal VII secolo d.C con la loro grande espansione verso l’Europa.
Ma torniamo al miele. La sua fortuna è ben più antica. 
Le api sociali avrebbero
un’età che va dai 20 ai 10 milioni di anni
, e permettetemi di
sorridere su questa approssimazione di soli 10 milioni di anni. L’uomo
è comparso solo 1 milione di anni fa e da subito cominciò ad
approfittare di questa dolcezza di natura: questa è una pittura rupestre trovata nella zona di Valencia, in Spagna, che rappresenta un raccoglitore di miele, con accanto il favo e le api in volo che sembra raccontare nei dettagli una tecnica di raccolta utilizzata ancora oggi in India.
La parola miele, melit, viene trovata per la prima volta su una tavoletta ittita; nel codice di Hammurabi erano previste pene severe per chi svuotava illecitamente un’arnia; e sulle iscrizioni geroglifiche egizie la letteratura in materia diventa una mole interessante, con prove “dipinte” del fatto che era già diffusa l’apicoltura. E quando Ra, il dio Sole, piangeva d’amore, queste erano lacrime di miele.
Per i Greci il miele era il cibo degli Dei, l’Ambrosia, ma soprattutto il nutrimento che permise la sopravvivenza del primo e più importante dei loro dèi, Zeus, quando era minacciato dal padre Kronos, tristemente conosciuto per l’abitudine a cibarsi della propria prole. Le leggende in merito sono tante, un vero e proprio intreccio di storie, dove ninfe, figlie di re e animali mitologici intrecciano le loro vincende; alla fine il succo è questo: la capra Amalthea, o una ninfa con questo nome e la ninfa Melissa, poi trasformata in ape, nutrirono il piccolo Zeus con latte e miele.
E una torta con yogurt greco, panna, miele e mandorle è il migliore accompagnamento a questo groviglio di storie.
La ricetta: Torta al miele e mandorle (da una ricetta “Duchy Originals”, rivisitata da me)
175 g di farina di grano tenero
200 g di mandorle tritate finemente
100 g di miele (per me MielBio Rigoni d’Asiago -Tiglio)
100 g di zucchero di canna
150 g di yogurt greco
50 g di panna fresca
1 uovo
2 cucchiaini di lievito per torte 
1 manciata di mandorle a lamelle
Imburrare e infarinare la teglia (21-22 cm di diametro).
Accendere il forno a 160°.
Mescolare con una frusta zucchero, yogurt, panna, miele e tuorlo del’uovo.
Montare a neve l’albume.
Aggiungere poi al composto la farina, con il lievito in polvere e le mandorle tritate, mescolando bene.
In ultimo incorporare con cura l’albume montato a neve.
Trasferire nella teglia ed infornare per circa 40 minuti. (con prova stecchino e senza far scurire troppo la superficie).
Spennellare la superficie della torta con 1 cucchiaio di miele allungato con acqua e distribuire le lamelle di mandorla.

Io l’ho accompagnata con yogurt greco al naturale e mirtilli…ma era ancora settembre…naturalmente si presta a qualsiasi frutto di stagione

[fonti: 
http://www.mieliditalia.it/index.php/mieli-e-prodotti-delle-api/miele/80136-il-miele-attraverso-i-secoli
http://www.placidasignora.com/2012/11/18/le-lacrime-di-ra-storie-proverbi-e-curiosita-sul-miele/
http://bifrost.it/ELLENI/2.Teogonia/06-Nascita_di_Zeus.html]

ai fornelli

Un piccolo dolce-poco-dolce per una serata estiva

Poche parole per questo dessert semplice, ma dal gusto molto particolare.
La ricetta: Frittelle di pesche con miele al rosmarino e gelato al pistacchio.
Ingredienti (per 2 persone):
1 pesca
100 g farina
100 ml di birra
1 albume
1 cucchiaio di zucchero
3 cucchiai di miele d’acacia
un rametto di rosmarino
1 cucchiaio d’aceto
1 cucchiaio d’acqua
Ho preparato prima la pastella per friggere le pesche, mischiando la farina con la birra e lasciandola riposare per circa un’oretta.
Nel frattempo ho sbucciato e affettato la pesca e fatto scaldare in un padellino il miele con il rametto di rosmarino. Quando il miele è caldo, aggiungere l’aceto e l’acqua, mescolando e far sobbollire per poco e infine spegnere. (se occorre riscaldare leggermente prima di servire, per rifluidificare il miele)
Passata l’ora di riposo della pastella, ho montato a neve ferma l’albume con un cucchiaio di zucchero e l’ho aggiunto alla miscela di farina e birra, mescolando dall’alto in basso.
Ho bagnato le fettine di pesca in un po’ di farina e poi nella pastella e le ho fritte in olio d’arachidi, finchè non erano ben gonfie e leggermente dorate.
Nel comporre il piatto ho messo le frittelle in fila, le ho irrorate di miele al rosmarino e completate con una pallina di gelato al pistacchio.
error

Enjoy this blog? Please spread the word :)