ai fornelli

La Quiche Lorraine per il Calendario La France à Table

Per il calendario culinario La France à Table nel mese di maggio ci fermeremo in Lorena.
Una regione di confine… anzi, di più, l’unica regione della Francia che confina con ben tre nazioni diverse:
Belgio, Lussemburgo e Germania. Il primo tentativo di annessione della
Lorena da parte dei francesi fu sotto il re Luigi IV nel X secolo d.C.
Tentativo fallito, perchè frenato da Ottone, imperatore del Sacro Romano
Impero di Germania.
La storia vede numerosi altri tentativi,
ufficializzati solo con il Trattato di Versailles, alla fine della
Grande Guerra quando la Lorena diventa definitivamente francese, per poi
sopportare per 4 anni una nuova occupazione tedesca, durante la Seconda
Guerra Mondiale.
Se la storia della Lorena riporta pochi
fatti di rilievo se non cambi di dominazione e guerre, è la storia
dell’arte a vedere qui un capitolo importante. Nancy, la città più importante e capoluogo della regione vide infatti nascere il movimento dell’Art Nouveau, detto anche, appunto, Scuola di Nancy (o Style Guimard, o Style 1900).

Villa Majorelle a Nancy
Maison Hout a Nancy
Il movimento, che finì per interessare pittura, architettura e arti applicate, prese origine dalla corrente anglosassone dell’Arts and Craft,
nata come ribellione all’oggetto prodotto in serie e che vedeva la
salvezza del gusto moderno nelle mani degli artigiani. Proprio da questi
assunti iniziò a svilupparsi l’Art Nouveau, che raggiunse l’attenzione del grande pubblico all’Esposizione Universale di Parigi del 1900.
Senza rinnegare la modernità, come era accaduto per l’Arts and Craft,
anzi utilizzando ampiamente il litocemento ed altri materiali “nuovi”.
Altra spinta fondamentale per lo sviluppo di questa corrente fu l’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna, che si svolse a Torino nel 1902. Fu la prima esposizione ad incentrarsi sulle arti decorative e venne inaugurata al parco del Valentino proprio nel maggio di 112 anni fa.
Ora, scusate la parentesi e permettetemi di vestirmi di sano orgoglio
torinese: qui si parla della mia città! Sebbene non sia rimasto nulla
dei padiglioni espositivi che amplificarono a livello mondiale lo stile
più rappresentativo di quegli anni, Torino ne fu profondamente
influenzata, tanto che gli edifici costruiti intorno a quegli anni ne
portano ancora oggi gli evidentissimi segni: decorazioni floreali
dipinte, bovindi, vetrate colorate, ringhiere che ricordano tralci di
fiori, linee sinuose che incorniciano le finestre, uso del litocemento,
del ferro battuto, dei colori pastello.
Ecco, tutto ciò ebbe origine proprio a Nancy, dal genio creativo di alcune personalità quali Emile Gallé, Victor Prouvé, Louis Majorelle, Antonin Daum ed Eugène Vallin.
Erano tutti specializzati in diverse branche delle arti applicate e
proprio la loro poliedricità fu la loro forza. I loro ateliers furono i
primi edifici a mostrare al pubblico lo stile Art Nouveau, che poi i più
lungimiranti vollero nelle proprie case. Qui sotto alcune delle loro
creazioni d’arredamento.

 

Venendo alla gastronomia, i fatti storici
che hanno segnato la regione si sono ripercossi naturalmente anche
sulla cucina. Un esempio è proprio la ricetta di questo mese: pare che la parola quiche derivi proprio dal tedesco Kuchen, espressione che significa “torta”.
La ricetta originale risalirebbe al XVI secolo,
quando questa torta era ancora preparata con un fondo di pasta
lievitata, farcita con pancetta affumicata, uova e panna liquida. Oggi è
uso comune aggiungere anche del formaggio grattugiato.

La ricetta: Quiche lorraine
200 g di farina
100 g di burro
1 pizzico di sale
4 uova
200 ml di panna
200 g di pancetta affumicata
pepe e noce moscata.

Preparare la pasta brisé con la farina con un pizzico di sale e il
burro a pezzetti, aggiungendo un po’ d’acqua fredda fino a formare un
impasto lavorabile. Lasciarlo riposare al freddo per circa mezz’ora.
Nel frattempo far sciogliere in padella il grasso della pancetta e quando si sarà asciugata un po’, mettere da parte.
Stendere la pasta e collocarla in uno stampo imburrato. Disporre sul fondo la pancetta affumicata.
Preparare il ripieno sbattendo le uova con un pizzico di sale, pepe e
noce moscata. Aggiungere la panna e poi versare il tutto sul fondo di
brisé con la pancetta.
Infornare in forno già caldo a 190° per circa mez’ora, fino a completa doratura.

 
 
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