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Dolce del Santo, la delizia dedicata a Sant’Antonio Dalla tradizione... alle pasticcerie di Padova... al forno di casa!

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Il Dolce del Santo è una creazione di pasticceria tipica di Padova e dintorni, nata per celebrare Sant’Antonio in particolare nella sua ricorrenza del 13 giugno.

Dolce del Santo

L’ho visto e subito me ne sono innamorata per il suo legame con una festività, ma soprattutto per la sua natura composta da tanti ingredienti diversi, che rende questo dolce differente da qualsiasi altro.

Il dolce è infatti composto da un guscio di pasta sfoglia, che in cottura diventa croccante e friabile, ripieno nell’ordine di confettura di albicocche, mandorle tritate, uva passa, arancia candita. Completa il dolce qualcosa di simile al Pan di Spagna, che Pan di Spagna non è, vista la presenza del burro.

Si tratta di un dolce molto ricco e profumato di vaniglia, facile da fare in casa e anche molto bello da presentare in tavola.

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Io l’ho conosciuto grazie a Elisa di Il Fior di Cappero e Simona di Pensieri e Pasticci. Proprio da loro è partita la mia ricerca e la voglia di riprodurre a casa il Dolce del Santo.

La tradizione

Leggenda vuole che questo dolce sia l’evoluzione di un semplice pane che i frati distribuivano ai bisognosi. Con il tempo il pane è diventato sempre più ricco, trasformandosi con il burro, le uova e lo zucchero in un dolce delizioso. Se ben fatto e bello gonfio, la forma ricorda la cupola della Basilica del Santo.

Sono molte le pasticcerie di Padova e dintorni a proporlo: da quel che ho visto anche in una versione a lunga conservazione, che sigillata si mantiene per mesi.

C’è da dire che, acquistando la pasta sfoglia, il Dolce del Santo si può tranquillamente preparare in casa, con qualche semplice accortezza.

Sant’Antonio è uno dei Santi più venerati, che pare abbia a disposizione 13 (come il giorno della sua morte, il 13 giugno 1231) miracoli quotidiani da compiere. Anche questo dolce viene considerato, da chi l’ha assaggiato, un miracolo di bontà!

 

La ricetta

burro, 60 g
pasta sfoglia pronta, 1 rotolo
confettura di albicocca, 2-3 cucchiai
uva passa, 50 g
arancia candita a piacere (io l’ho omessa)
mandorle pelate, 30 g
uova, 2 medie
zucchero, 90 g
sale, 1 pizzico
vaniglia, mezza bacca
farina, 75 g
fecola di mais, 25 g

Sciogliete il burro in un piccolo pentolino e poi fatelo intiepidire.

Stendete la pasta sfoglia sulla sua carta in uno stampo da 19 cm di diametro, ripiegate in fuori i bordi. Nel mio caso era rettangolare e ne ho ricavato un quadrato.
Sul fondo mettete la confettura, poi le mandorle tritate, più fini e più grossolane, l’uva passa e i canditi (se li utilizzate).

Accendete il forno a 175°C.

Montate le uova con lo zucchero e un pizzico di sale finché non saranno chiare e ben gonfie. Aggiungete i semini della bacca di vaniglia. Poi aggiungetevi il burro a filo.
Setacciate farina e fecola e aggiungeteli al composto, dal basso verso l’alto, senza smontare le uova. Infine versate il tutto nella pasta sfoglia preparata in precedenza.

Ripiegate i lembi della sfoglia verso l’interno e infornate subito per 30-35 minuti, controllando la cottura, perché il dolce diventi leggermente dorato.

Fate raffreddare molto bene prima di tagliare.

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