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Il Castello di Moncalieri A baluardo dell'estremo sud di Torino, la residenza amata dalle principesse Savoia.

Una cascata di immagini dal restaurato Castello di Moncalieri, residenza amata dalle principesse di casa Savoia e luogo ancora immerso nella malinconica atmosfera di inizio ‘900.

Le origini

Ma il Castello di Moncalieri ha una storia molto più lunga. Fu Tommaso di Savoia nel 1100 a costruire un fortilizio su questa collinetta, per controllare l’accesso sud a Torino dalla via di Asti e del Monferrato.
Nel corso del XV secolo il primitivo forte venne ampliato per diventare residenza ducale e villa di delizie sotto il dominio della Duchessa Jolanda, moglie di Amedeo IX di Savoia.
Nel XVI secolo Emanuele Filiberto lo abitò saltuariamente, ma suo figlio Carlo Emanuele I diede inizio ai lavori di ampliamento e ristrutturazione. I lavori proseguirono sotto Vittorio Amedeo I e durante la reggenza di Cristina di Francia: si arrivò alla forma attuale a ferro di cavallo, con quattro torrioni angolari.

Residenza di elezione

Il castello di Moncalieri fu la residenza preferita di Vittorio Amedeo II che poi vi morì in prigionia. Sotto suo figlio Carlo Emanuele III fu oggetto di abbellimenti costanti che lo portarono al culmine nel 1775.

Fu il primo castello a essere occupato dall’avanzata francese del 1798, quando venne trasformato in caserma e poi ospedale militare e carcere; i danni furono notevoli in ogni sua parte.

Tornò ad essere residenza con la Restaurazione. Ospitò allora Carlo Felice, Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II ed è degli ultimi anni, fino all’inizio del ‘900, che restano più tracce.

Come quasi tutte le dimore sabaude, il Castello di Moncalieri è arredato, in modo da poter dare un’idea dell’atmosfera del periodo in cui era abitata. Tutti gli arredi sono originali.

 

Dalla seconda metà dell’800 il Castello di Moncalieri ospitò soprattutto le donne della casata, quali la principessa Maria Clotilde di Savoia e sua figlia Maria Letizia Bonaparte, donna che all’epoca fece molto chiacchierare per modernità e sprezzo delle convenzioni.

Dal 1927 il Castello di Moncalieri mutò destinazione e divenne Scuola Allievi Ufficiali e poi caserma dei carabinieri.

L’incendio

All’alba del 5 aprile 2008, mentre erano in corso dei lavori di restauro, scoppiò un incendio nel torrione sud-est. L’unica parte abitata della struttura era quaella occupata dalla caserma dei carabinieri e l’intervento fu tempestivo ma non abbastanza da evitare ingenti danni.

I lavori di restauro per gran parte frutto dell’interesse della Compagnia di San Paolo, durati fino al 2017 hanno però consentito un recupero sostanziale, pur rendendo ben visibili le zone d’intervento.

La visita

Le visite guidate sono a cura dell’Associazione Amici del Castello e del Parco di Moncalieri. La prenotazione è obbligatoria e la visita è guidata, con ingresso a orario fisso per gruppi di 25 persone.

Informazioni e prenotazioni a cura del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude:
tel. +39 011 4992333 (dal lunedì al venerdì: ore 9.00-17.00; sabato: ore 9.00-13.00).

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