Un viaggio a Perugia
Ho conosciuto Perugia alcuni anni fa, ma distrattamente, e a dire il vero ne ricordavo soltanto il vento e il freddo.
Il vento mi ha accolto anche questa volta!
farò un favore al lettore dicendogli come dovrà trascorrere una
settimana a Perugia. La sua prima cura sarà di non aver fretta, di
camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto
quello che i suoi occhi incontreranno.»
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| le 5 incisioni sul Torcolo di S.Costanzo |
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| il Portale delle Arti del Palazzo dei Priori |
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| il duecentesco Palazzo dei Priori |
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| la Fontana Maggiore di Nicola Pisano: da 800 anni funziona con l’acqua del Monte Pacciano |
Per lunghi anni Perugia visse in quel clima sonnacchioso delle terre dominate dal Papato, la stessa immobilità che il marchigiano Leopardi lamentava a Recanati (anche le Marche come l’Umbria erano sotto il dominio papale.)
Il risveglio si avrà nel Risorgimento, esattamente con le stragi di Perugia del 1859 e l’annessione, l’anno seguente al regno di Sardegna. Dopo questi anni, Perugia divenne il capoluogo di una vastissima provincia dell’Italia centrale.
Nel 1922 da Perugia partì la tristemente nota Marcia su Roma, ma con la persecuzione razziale le operazioni clandestine di soccorso agli ebrei perseguitati sono coordinate qui da un perugino doc, il parroco don Federico Vincenti, a cui venne poi conferita l’Alta Onorificenza dei Giusti tra le Nazioni.
Se cercate un posto per mangiare, magari accompagnando dell’ottimo cibo con un vino di qualità scegliete la Bottega del Vino, in via del Sole 1.
E la Perugina, vi chiederete voi?
Nasce qui il 30 novembre del 1907 dallo slancio imprenditoriale di Francesco Buitoni, Leone Ascoli, Francesco Andreani e Annibale Spagnoli, in un edificio di 4 piani con 15 dipendenti.
All’inizio è una confetteria, Società Perugina per la Produzione dei Confetti, perchè il cioccolato all’epoca era considerato un bene di lusso che poteva impegnare solo parzialmente la produzione. Il primo anno non è particolarmente promettente, tanto che Francesco Buitoni affida la conduzione dell’azienda al figlio diciannovenne Giovanni. La mossa si rivela vincente: in pochi anni Giovanni, affiancato dalla moglie di Annibale Spagnoli, Luisa, fa decollare la produzione e la reputazione nazionale della Perugina e già nel 1915 la produzione si trasferisce a Fontivegge.
E subito fuori da Perugia si trova oggi la Casa del Cioccolato, museo, laboratorio, e shop.
—-la storia continua con il prossimo post—-































Conosco molto bene Perugia e guardare queste immagini mi ha fatto venire voglia di ritornarci subito.. ogni anno ci passo sempre ed è sempre piacevole perdersi nelle sue meraviglie. Grazie, un abbraccio <3
Io avevo un ricordo lontano lontano…solo della Fontana Maggiore. è stata una piacevole scoperta!! 😀
foto meravigliose, posso confermare che Perugia è una città bellissima ed anche questa esperienza lo è stata!
Un abbraccio grande
Simo, mi sono pentita di non aver portato la reflex…ma per fortuna il cellulare si è rivelato un ottimo amico!! 😉
Sono anni che non torno a Perugia, però è molto bella!!!
Buona giornata
anche a te buona giornata, Mila!